Martedì 3 settembre, 18.00, “Tre principesse francesi a Firenze”, Pontecorboli Editore

Firenze, Le Murate - Presenta Jacopo Chiostri. Interventi di Virginia Bazzechi G. C. , Roberto Mosi - Rivista “Toscana nuova”: “il libro del mese”

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Tre principesse francesi a Firenze

Sylvia Boucot d’Hautmesnil al servizio delle sorelle di Napoleone

- Sinossi -

Le principesse Elisa Baciocchi, Paolina Borghese e Carolina Murat, grazie alla fortuna e alle capacità di uomo d’arme e di governo del fratello Napoleone Bonaparte, si trovarono dalle umili origini in una terra isolata, povera, come la Corsica, a conquistare onori e ricchezze sullo scenario europeo; la sorte fatale poi del generale corso, il crollo dell’impero, determinò il rovesciamento della loro fortuna, la decadenza. Sylvia Boucot fu dama di compagnia, in tempi diversi, per un periodo di oltre trenta anni, delle tre principesse: di Elisa quando divenne granduchessa di Toscana, di Paolina Bonaparte negli ultimi cinque anni della sua vita, fino alla morte avvenuta a Firenze nella villa di Montughi, di Carolina, che dimorò, e morì, nel capoluogo della regione negli anni trenta dell’Ottocento; sono preziose le testimonianze che ci offre Sylvia Boucot nelle pagine del romanzo che portano a delineare i caratteri diversi delle tre sorelle e, allo stesso tempo, il loro coraggio di donne libere, la loro determinazione e ad illustrare, per altro verso, i volti che mostra il potere, nei diversi frangenti, il modo differente di reagire delle persone, l’affermarsi della nuova classe borghese. In questo quadro, Firenze fa da scenario all’agire dei diversi protagonisti, è all’incrocio di dinamiche particolari, incisive per il futuro della città e del Paese. Si ricercano inoltre analogie con il tempo presente, specie riguardo ai miti che in quei tempi sono stati coltivati, come il mito della nazione e il mito del comandante supremo, del leader, che oggi ricompaiono sugli scenari incerti del nostro presente.

L’opera è così articolata: I L’azzurro del mare; II Firenze, l’incontro con l’imperatore e le tre principesse; III Elisa Bonaparte Baciocchi; IV Il teatro allo specchio; V Paolina Bonaparte Borghese; VI Il palazzo Salviati-Borghese; VII Gli ultimi giorni di Venere Vincitrice; VIII La cappella Paolina della Basilica romana di S. Maia Maggiore; IX Carolina Bonaparte Murat; X Firenze accoglie Carolina Murat; XI Piazza Ognissanti, la terrazza sulle acque; XII Un angolo di Francia; XIII Firenze sogna; Postfazione; Perché si scrive ?; Cronologia; Bibliografia. Elementi

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Carolina Murat

Carolina Murat

Napoleona Baciocchi figlia di Elisa Bonaparte

Napoleona Baciocchi figlia di Elisa Bonaparte

Paolina Borghese

Paolina Borghese

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Firenze, Pescaia di Santa Rosa e Ponte alla Carraia

Palazzo Bonaparte (Hotel Excelsior) vista dall'Istituto Francese di Firenze

Palazzo Bonaparte (Hotel Excelsior) vista dall'Istituto Francese di Firenze

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Un Commento

  1. robertomosi ha scritto questo commento il 4 giugno 2024

    Tre principesse francesi a Firenze

    Sylvia Boucot d’Hautmesnil al servizio delle sorelle di Napoleone

    - Sinossi -

    Le principesse Elisa Baciocchi, Paolina Borghese e Carolina Murat, grazie alla fortuna e alle capacità di uomo d’arme e di governo del fratello Napoleone Bonaparte, si trovarono dalle umili origini in una terra isolata, povera, come la Corsica, a conquistare onori e ricchezze sullo scenario europeo; la sorte fatale poi del generale corso, il crollo dell’impero, determinò il rovesciamento della loro fortuna, la decadenza. Sylvia Boucot fu dama di compagnia, in tempi diversi, per un periodo di oltre trenta anni, delle tre principesse: di Elisa quando divenne granduchessa di Toscana, di Paolina Bonaparte negli ultimi cinque anni della sua vita, fino alla morte avvenuta a Firenze nella villa di Montughi, di Carolina, che dimorò, e morì, nel capoluogo della regione negli anni trenta dell’Ottocento; sono preziose le testimonianze che ci offre Sylvia Boucot nelle pagine del romanzo che portano a delineare i caratteri diversi delle tre sorelle e, allo stesso tempo, il loro coraggio di donne libere, la loro determinazione e ad illustrare, per altro verso, i volti che mostra il potere, nei diversi frangenti, il modo differente di reagire delle persone, l’affermarsi della nuova classe borghese. In questo quadro, Firenze fa da scenario all’agire dei diversi protagonisti, è all’incrocio di dinamiche particolari, incisive per il futuro della città e del Paese. Si ricercano inoltre analogie con il tempo presente, specie riguardo ai miti che in quei tempi sono stati coltivati, come il mito della nazione e il mito del comandante supremo, del leader, che oggi ricompaiono sugli scenari incerti del nostro presente.

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