Capitolo VI
“Angeli dalle ali spiegate”
La Galleria dei quadri
Roberto Mosi
p. 183-184
La stradina selciata di Delft
vive il silenzio del cortile
nella luce del cielo nuvoloso
tetti degradanti delle case
sul colore rosso dei mattoni
.
La luce illumina la donna
il bianco assoluto del latte
nella ciotola sul tavolo, versato
la fascia azzurra sui capelli
La luce incontra il colore
il vero diventa metafisica
.
La veduta di Deft – bisbiglia
il quadro più bello del mondo.
Bergotte cerca, Jeu de Pomme
il lembo di muro giallo oltre
la tettoia tra i tetti illuminati
Crolla ansimante sul divano
.
La mutevole luce degli alti
cieli ventosi d’Olanda
unisce il tempo e lo spazio
incontra la striscia delle case
di Delft, contrappunto fisso
alla vastità del cielo nuvoloso
.
Il primo piano nell’ombra
nel grigio della nube più alta
lo sfondo dei tetti illuminati
la luce disegna chiaroscuri
riflessi d’acqua nel bacino
oltre la striscia di sabbia
.
Narciso spossato dalla noia
si china, lo specchio d’acqua
invaghito dalla forma riflessa
un amore che non ha corpo
crede un corpo la sua ombra
Statua di marmo fissa se stesso
.
Disteso a terra contempla
due stelle, sono i suoi occhi
i capelli degni di Apollo
il collo d’avorio e la gemma
della bocca, ammira quello che
fa di lui un essere meraviglioso
.
Desidera, senza saperlo, se stesso
Figure bugiarde nello specchio
oscillano fra onde oscillanti
linee evanescenti dell’amore
desiderio di corpi lontani
vicini, la noia la meta finale
Irraggiungibile il nido, l’anima
***