Impressioni di una sera d’estate
Pesci innamorati
inseguono immagini
sospese fra sogno e realtà
nell’acquario della città.
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Firenze si scioglie al sole,
evapora ogni angolo d’ombra,
ventilatori ronzano intorno
a opachi pensieri.
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Avanza poi per il fiume
la calma della sera,
brezze leggere fasciano
i raggi rossi del sole.
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Pesci innamorati
sorprendono il respiro
della luce, dalle rive, dai ponti
confusi fra gli spettatori.
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Si tuffano nello specchio
lucido di torri palazzi
e campanili, catturano rosse
scintille scoppiettanti sul fiume.
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Appassionato il colloquio
con la Bellezza nel chiarore
ultimo della sera, nel mistero
opaco della notte.
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Sguardi ancora dall’alto
per la scalinata del Monte
alle Croci, la luce solitaria
di un fanale, e sullo sfondo
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la Cupola, Palazzo Vecchio.
Una Dea di marmo ammira
il giardino di Boboli
dalla finestra di Palazzo Pitti.
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Chitarre si accordano
con le brezze leggere
per una festa sul fiume:
risate di allegre ragazze.
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Nel folto della notte
i pesci raggiungono
gli anfratti nell’acquario
della città addormentata.
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Cornucopie di immagini
diverse con loro, armonie
e disarmonie, bianco e nero,
colori, lentezza e velocità.
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Impressioni di pesci
innamorati che vagano
sognando
nelle sere d’estate.
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Roberto Mosi