“Eco Teatro” in una notte di mezza estate
Roberto Mosi
Puntualmente ogni anno, nella seconda metà del mese di luglio, Gabriella e Stefano nella loro casa alle pendici di Monte Senario, Casa al Vento, organizzano per gli amici uno spettacolo teatrale. Quest’anno è andato in scena (sabato, 20 luglio) “Il Ponte”, musiche da Debussy, Tchaikovsky ed altri autori classici, testi da Eliot e Beckett e altri, che alludono al tema del passaggio – il “ponte” come metafora - dal male al bene, dal freddo dell’inverno ai colori dell’estate, dalla pianura all’alto della montagna, dalla realtà al mito.
Per tradizione gli amici si ritrovano al tramonto al Teatro denominato “Oklahoma”, è un gruppo curioso, amante del teatro, del cinema, della poesia e … della golosa avventura del dopo spettacolo, realizzata con una strepitosa partecipazione comunitaria. Gli attori sono una comunità di dilettanti entusiasti, devoti al regista-condottiero, pronti a seguirlo nelle più stupefacenti avventure, dalla scena teatrale alle riprese cinematografiche. Il luogo dello spettacolo è alle pendici della collina, il pubblico siede sul prato degradante, di fronte al palcoscenico, che non è un vero e proprio palcoscenico ma una serie di strutture su spazi a più livelli, che rievocano i luoghi della rappresentazione: quest’anno, gli spalti di un castello, il passaggio di un ponte, il tutto immerso fra gli alberi del bosco.
Lo spettacolo inizia tardi, dopo che si sono allungate le prime ombre della notte, le cicale si sono chetate e discende per ogni dove un profondo silenzio, interrotto, a tratti, dal fruscio del vento fra le foglie degli alberi e dal gracidare delle rane nel vicino laghetto.
Stefano è l’anima del teatro Oklahoma, con una sensibilità e competenza profonda per la musica, le scene, il testo, le dinamiche della regia e la capacità di ricorrere alle molteplici forme della multimedialità - con il valido contributo di Gherardo - competenza che nell’ultimo appuntamento si è rivelata ancora una volta strategica per l’originale copione che è stato composto e animato.
Quest’anno il principale attore della serata è stata la Natura, con le diverse vesti di luce e di colore che mostrava di momento in momento, le scelte dello stesso regista hanno messo in risalto il ruolo della Natura, nello spirito dell’“Eco Teatro” (“Eco Theater”). Ho voluto fissare le diverse fasi dello spettacolo, catturando, cosa non facile, le immagini circondate dall’oscurità della notte.
Prima dell’inizio dello spettacolo, un enorme tendone nero copriva la scena e sopra il tendone appariva una fetta di cielo sempre meno azzurra, con il passaggio lontano di satelliti e di scie di aerei, con l’apparire di stelle e pianeti, Venere e Marte. Quando è scoccato il momento dell’inizio, il prologo con uno strattone, ha fatto crollare il telone e ha urlato:
“Signori e Signore, entriamo nel mondo del Teatro. Benvenuti!”.
Ecco apparire il sentiero che porta al Castello, gli spalti e le sale, il passaggio del “Ponte”. Arrivano Camillo e Flavio che introducono la storia e parlano della ricerca di un passaggio per il Castello… e poi le altre scene, sul palcoscenico e nel film proiettato sullo schermo, con gli amici-attori, alcuni con vestiti sfavillanti di rosso, che parlano a voce bassa, come emozionati dalle ombre del bosco e dai suoni della natura, l’improvviso stormire delle foglie delle piante, il gracidare di una rana, la ripresa del canto di una cicala.
Alla fine, improvvisa, la luce della luna, prima debole e poi sempre più forte, arrivata alla fine – che sfacciata! - a prendere gli applausi, alla ribalta insieme agli attori. Magia dell’“Eco Teatro”!
Il regista e gli attori sono stati quanto mai bravi, a ricreare per brani e per cenni, l’atmosfera dell’incontro con la Natura, con una proposta equilibrata ed efficace. Un vero e proprio dono per il pubblico che è stato preso per mano a scoprire le diverse pagine di un “sogno”, risonanti di un linguaggio dagli accenti musicali ed ecologici, un tipo di dono del quale si avverte oggi quanto mai il bisogno, per gli anni critici che stiamo vivendo noi insieme alla Natura.