Il profumo

Dopo l’erta dei Catinai si apre la vista su Firenze …

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Dalla Quarta di Copertina

L’erta dei Catinai

“L’odore e il sapore, lungo tempo ancora perdurano, come

anime, a ricordare, ad attendere, a sperare, sopra la rovina di

tutto il resto, portando sulla loro stilla quasi impalpabile, senza

vacillare, l’immenso edificio del ricordo.”

Marcel Proust, Dalla parte di Swann

.

Un mazzo di fiori

sulla mensola del tabernacolo

della Madonna dei Ricci

ai piedi dell’erta dei Catinai.

.

Un mondo di sensi ritorna.

La folla sale e scende,

carri, barrocci carichi

di terrecotte, catini, orci.

Cavalli, coppie di muli,

asini incespicano per la salita.

.

Tra la folla, le lavandaie

portano cesti di biancheria

lavata nelle acque dell’Ema,

profumata dai fiori dell’iris.

.

Iride, una madonna fiorentina,

promise amore al giovane

che dipinse un fiore così perfetto

da ingannare una farfalla.

Da lei ebbe nome iris,

il simbolo di Firenze.

.

Dopo l’erta dei Catinai

si apre la vista su Firenze,

città di bellezza elegante

preziosa come il profumo

dell’iris, dal tono austero,

riservato. Si concede solo

a chi la ama, la sa apprezzare.

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