Il Salone del Libro di Torino, edizione 2018, ha avuto un grande successo. Anzitutto i numeri: 144.386 visitatori unici al Lingotto contro i 143.815 del 2017, cui vanno aggiunti i 26.400 al Salone Off contro i 25.000 del 2017. Per un totale di 170.786 visitatori. Le date del prossimo appuntamento: il 32° Salone si terrà da giovedì 9 a lunedì 13 maggio 2019.
In questo contesto, il primo giorno di apertura del Salone si è tenuto allo Spazio Autori l’incontro organizzato dalla Casa Editrice Ladolfi Editore con sede a Borgomanero, in provincia di Novara, degli autori, oltre venti, che nel corso dell’anno hanno pubblicato libri di poesia e di narrativa. Ha introdotto le presentazioni l’editore Giuliano Ladolfi esprimendo la propria soddisfazione per i risultati raggiunti; si è soffermato sul lavoro di ogni autore, ponendo domande specifiche.
Roberto Mosi nel suo intervento ha ricordato come il rapporto con la Casa Editrice sia iniziato l’anno precedente con la pubblicazione dell’Antologia “Poesie 2009-2016” , che ha ricevuto diversi riconoscimenti riportati puntualmente nella pagina del portale “Literary” (http://www.literary.it/autori/dati/mosi_rob/roberto_mosi.html), fra i quali dieci recensioni e il video di presentazione del critico d’arte Virginia Bazzechi (https://www.youtube.com/watch?v=FuSecM_Ox8E), che ha riscosso notevole successo. Mosi ha rilevato con piacere che fra gli autori presenti all’incontro, partecipava anche la poetessa siciliana Franca Alaimo, autrice di un mirabile commento sull’Antologia e, in particolare, sulla parte dedicata a “L’invasione degli storni”.
Mosi ha ricordato poi che l’agile Raccolta di poesia “Eratoterapia”, pubblicata con “Ladolfi” nell’agosto 2017, ha avuto
anch’essa vari riconoscimenti riportati nella pagina online appena citata.
L’intervento di Mosi allo Spazio Autori del Salone di Torino è registrato con le immagini riportate all’indirizzo: https://www.facebook.com/rmosi/videos/10216409578692204/ . LINK
L’autore si è soffermato in particolare sulla lettera alla nipote Marta che chiude il libro “Eratoterapia” (pag. 53):
Cara Marta,
ti scrivo questa lettera nel momento in cui cominci a comporre i primi versi. Credo che sia possibile curarsi con la poesia, per vincere le paure, stati di sofferenza, per stringere sogni che passano in volo (…).
Ha ricordato poi la composizione che apre la raccolta, un riferimento alla felice condizione di nonno (pag. 13):
Il nonno poeta
.
“Il nonno lavora?”
“Sì”. “Che lavoro fa?”
“Fa il poeta”.
.
Non è colpa mia
se Anna crede questo,
del nonno.
.
È nell’età
dell’innocenza, le si può
concedere tutto.
.
Avrà pazienza, la poesia,
se la credono presente
in un centro per anziani.
.
Il Salone di Torino, dunque, è da vedere come un appuntamento straordinario, come “un sogno” che passa in volo anche con le ali della poesia.