OPERE DI VALERIO GIOVANNINI SULLA CIVILTA’ DEGLI ETRUSCHI
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.IN OCCASIONE DELLA MOSTRA “GLI ETRUSCHI MAESTRI DI SCRITTURA”
MUSEO DELL’ACCADEMIA ETRUSCA E DELLA CITTA’ DI CORTONA - dal 1 9 , 3 . al 31,7 - 2016
Valerio Giovannini, giovane artista fiorentino, espone opere che rappresentano significativi passaggi della sua ricerca: ri-leggere nel presente il fascino e la scrittura degli Etruschi.
Il titolo della mostra “Tular Dardanium”- Confine dei Dardani – riprende la figura mitica di Dardano che partì da Cortona per andare a fondare la città di Troia ed è lo stesso titolo di una delle opere esposte in cui si vedono i migranti del Mediterraneo superare, al pari degli Etruschi di una volta, i confini di oggi alla ricerca di una nuova terra che li possa accogliere, capace di consentire l’incontro fra popoli diversi, di far germogliare nuove vitalità culturali.
Il sottotitolo della Mostra “Scritture anteriori presenti”riporta alla mente il pensiero di Walter Benjamin che invitava a riflettere su come le immagini e le narrazioni ci aiutino a liberare le energie racchiuse nel mito e a darne forma e significato nell’oggi.
Così l’autore “ri-disegna” la Tabula Cortonensis – il quadro “Curtum Fonts”-
e nel dipinto “Malna Turan”, ecco apparire – prodigio della creatività – l’alfabeto etrusco in una tastiera postmoderna !
Un perla della Mostra – che come si usa dire “vale un viaggio”- è il video “Janela” che Valerio Giovannini ha realizzato in questo periodo a Lisbona, intrecciando in maniera fascinosa, immagini e messaggi da tempi e spazi diversi. La storia con-turbante del personaggio “Janela, ancora una volta nella fertile ricerca di Valerio Giovanni, si rifà alle categorie del “confine”, del superamento delle divisioni, all’incontro fra diversi, superando le soglie del tempo e dello spazio.
Se la visita alla stra-ordinaria Mostra cortonese “Gli Etruschi maestri di scrittura”ci presenta documenti di eccezionale valore culturale e storico, l’incontro con le opere di Valerio Giovannini presenti in una sezione del Museo, ci fa il dono di chiavi di interpretazioni intriganti, che arricchiscono il nostro sguardo e la nostra consapevolezza, rappresenta come “un’oasi in cui si armonizzano temporalità differenti e in cui è possibile prendere una pausa dalle pause di un mondo scosso da trasformazioni incomprensibili