“Mediterraneo”, l’ultimo numero de “L’area di Broca”

“Raggiungi la solitudine della cella
segui il moto contro la scogliera,
rispondi alla voce del mare.
Sei tu il Mediterraneo.”

compleanno-anna-2015-036

E’ uscito il n. 100-101 dell’Area di Broca, semestrale di letteratura e conoscenza (già “Salvo Imprevisti”) diretto da Mariella Bettarini, dedicato al tema del “Mediterraneo”.Interventi di Massimo Acciai, Lello Agretti, Silvia Batisti,  Mariella Bettarini, Maria Grazia Cabras, Maria Paola Canozzi, Annalisa Comes, Graziano Dei, Alessandro Franci, Luca Giordano, Gabriella Maleti, Loretto Mattonai, Maria Pia Moschini, Roberto Mosi, Gianna Pinotti, Davide Puccini, Aldo Roda, Giovanni Stefano Savino, Luciano Valentini, Lucio Zinna, Costanza Ferrini, Valentina Meloni, Paolo Pettinari, Valerio Zupo.Grafica e copertina di Graziano Dei - La rivista è consultabile: www.emt.it/broca

L’introduzione al numero di Mariella Bettarini:

“Thalatta! Thalatta!” (“Mare! Mare!”)

“Per tutto quel giorno il mare si era allisciato ancora alla grande

calmarìa di scirocco che durava senza mutamento alcuno sino dalla

partenza da Napoli: levante, ponente e levante, ieri, oggi, domani

e quello sventolio flacco flacco dell’onda grigia, d’argento o di ferro,

ripetuta a perdita d’occhio”

Stefano D’Arrigo, da Horcynus Orca

“Il Mediterraneo si sta trasformando in un cimitero, il più vasto

della regione. Un cimitero che non cessa di inghiottire nuovi

‘dannati della terra’ e di arricchire i mercanti di morte”

Tahar Ben Jelloun

Residuo di un antichissimo oceano dall’area complessiva di quasi tre milioni di chilometri quadrati, con la profondità media di circa millecinquecento metri, mare che ha visto nascere le più antiche civiltà, da quella minoica alla cartaginese, da quella greca all’islamica, dall’ottomana alla romana, il Mediterraneo è un mare tra le terre, è mare nostrum, luogo che unisce geologia a storia, zoologia a umana società, scienza a filosofia, letteratura, e così via…

Aver deciso di dedicargli un fascicolo della rivista, specie in questo periodo così drammatico e relativamente “inusuale” per l’immane problema dell’immigrazione (quest’anno 2015, fino aila fine di maggio, sono stati più di quarantaseimila i migranti arrivati via mare, e purtroppo migliaia e migliaia i “defunti per acqua”); aver deciso di dedicare un fascicolo a questo nostro mare è risultato assai impegnativo da molti punti di vista, ma soprattutto sotto il profilo sociale ed etico, dato ciò cui purtroppo stiamo assistendo e che stiamo attraversando.

Con Senofonte, dalla sua Anabasi, potremmo esclamare: “Thalatta! Thalatta!” (“Mare! Mare!”), ben sapendo che il Programma Triton (in atto dal 1° gennaio di quest’anno 2015), che comporta l’accordo tra 29 Paesi UE ed extra-UE a proposito del drammatico problema dell’immigrazione, risulta essere, in realtà - nonostante le migliori “apparenze” - un grave peggioramento rispetto al Programma Mare Nostrum (in atto dal 18 ottobre 2013 al 31 dicembre 2014), il quale attribuiva alla sola Italia tale durissimo impegno. Siamo, quindi, ben lontani da una sia pur parziale,  limitata soluzione…

Intanto, i testi che qui leggerete hanno i più vari aspetti, le caratteristiche più disparate, il comun denominatore essendo il mare, questo mare, appunto: il Mediterraneo, e quanto ad esso è legato, di cui è composto, che esso comporta.

Mariella Bettarini

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