Arte in Casa / Cellai Boutique Hotel
Firenze, Via 27 Aprile , 14 – Tel. 055 48 2 21
Mostra Fotografica di Roberto Mosi
“Firenze calpestata”
1 – 30 settembre 2014
Inaugurazione 1 settembre, ore 18 – Presenta Silvia Ranzi
La Mostra “FIRENZE CALPESTATA” richiama nuovamente l’attenzione sulla città e la conservazione delle sue plurime fisionomie storiche, silenti sotto il calpestio inconsapevole dei passanti, come la significativa lapide in Piazza della Signoria, sui lastricati della tipica pietra serena, dedicata al luogo in cui - il 23 maggio 1498 - fu condannato al rogo per eresia il monaco domenicano Girolamo Savonarola, definito dal Machiavelli “Il Profeta disarmato”, che con le sue prediche infuocate intese moralizzare i costumi ed il clero contro la corruzione del tempo.
E’ nel culto irriducibile delle sedimentazioni storiche che Roberto Mosi ci offre una disincantata campionatura di rapide inquadrature fotografiche di figure, sorprese in inediti scorci dal basso, nella dinamica degli arti inferiori, nell’azione del camminare, correre, stazionare. Il fatto storico evocato diviene il monito performativo attualizzato attorno al quale ruotano nella postmodernità una galleria di persone/personaggi: il/la turista, i figuranti( il capitano del Popolo/i soldati), il maratoneta, i podisti, la studentessa, la ragazza dai tacchi alti, la posa spensierata di una bambina, i vigili urbani, l’operatore ecologico, l’operaio, le zampe di un cane, la carrozza trainata dai cavalli, per disegnare sulla mappa cittadina la vita brulicante dell’oggi, che vive, si agita, attende, lavora e spera nei cambiamenti.
E’ in gioco la vitalità segreta di un patrimonio storico continuamente da riscoprire ed apprezzare per arginare l’anestesia liquida della dimenticanza, nel rischio dell’eterno presente. Una collezione di opere fotografiche persuasiva dunque per l’impegno e l’intenzionalità estetica delle sue motivazioni propositive che fa dello scatto digitale il prolungamento educativo di un’idea-immagine, “dispositivo di senso” individuale e collettivo. Secondo la tradizione curata da Roberto Mosi, sarà preparata anche per questa Mostra, una composizione poetica a “commento” delle fotografie, raccolta in un catalogo con le opere fotografiche.