E’ uscito l’e-Book FLORENTIA, www.laRecherche.it

La poesia di Roberto Mosi ha la bellezza senza tentennamenti dell’adesione totale e sincera alla materia cantata, che è, direi, un secolo di storia, osservato da quel luogo geografico privilegiato che è Firenze, cardine essenziale nelle vicende storico- sociali e culturali della nostra penisola, amata con lo slancio di chi vi ha trascorso un ormai lungo periodo di vita. (Franca Alaimo)

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R. Mosi, Florentia, Edizioni www.laRecherche.it, Roma 2012 - Foto dell’autore

Postfazione Silvia Ranzi: “Firenze/Geometria”

INTRODUZIONE
dell’autore

Questa raccolta di poesie è il ritorno a Firenze, la mia città,
per incontrarla ancora una volta e per dichiararle il mio
amore. Vivere a Firenze è una fortuna. È immediato il
dialogo con la bellezza. Rifuggo da un atteggiamento di
semplice godimento estetico del patrimonio che abbiamo
avuto in eredità. Mi piace pensare all’idea della bellezza come
luogo d’incontro, come laboratorio nel quale gli infiniti punti
di vista delle culture dei popoli, delle forme dell’arte
dialogano fra loro, continuano a ricercare nuovi percorsi di
senso e di prospettiva.

La ricerca parte dal vivere giorno per giorno questo
patrimonio complesso e fragile, sia nella città murata sia nel
paesaggio delle colline. Sembra naturale avvicinarsi in punta
di piedi a questa storia, per continuare ad ascoltarne le voci e
fissarle in versi di poesia.

Il nome Florentia, scelto per questa raccolta, svela questa
intenzione. Fui felice quando pochi decenni or sono, tolte le
lastre di pietra del Settecento da Piazza Signoria, comparvero
le vasche (fullones) per la tintura dei panni insieme con altre
costruzioni del I secolo a. C. e dei secoli successivi, chiari
segni delle origini romane della città e di una storia legata alla
fertilità del terreno e, mi piace pensare, alla sua vocazione di
luogo fertile d’idee
. Gli scavi di Piazza Signoria davano
un’altra conferma dell’errore di fermarsi al Rinascimento, di
partire da questa epoca per costruire l’intero volto di
Firenze, con il risultato, spesso, di perdersi nelle vie della
retorica.

La raccolta esprime appunto l’interesse a incontrare
Firenze come persona viva, in carne e ossa, nella sua
interezza. Di questo incontro fanno parte pagine di storia
recenti che sono poste ai margini, come la memoria dei
luoghi del lavoro, delle tradizioni e delle feste popolari
Trovo, per altro verso, che le forme delle piazze e delle
strade del centro della città, sono uniche e ogni volta che le
attraverso, scopro qualcosa di nuovo insieme a scene di vita,
a voci stonate in un paesaggio umano in forte cambiamento.

Di questo paesaggio in trasformazione la poesia ne può, anzi
direi, ne deve parlare. Credo che ci possa essere un preciso
spazio per la voce della poesia civile, di denuncia, di
richiamo a principi fondanti di solidarietà.

Mi accorgo poi che nel modo di guardare la città è rimasta
qualcosa dei giochi dell’infanzia, come quello di contare i
passi attraversando una piazza, di fermarmi sui particolari
più strani, come le sessanta api in rilievo su un monumento,
e partire da questi per costruire storie fantastiche.

Porto, infine, sempre con me nelle escursioni per la città,
la macchina fotografica, uno strumento prezioso per
catturare i diversi volti della città, in un intreccio costante
con la ricerca poetica. Da questo impegno sono emersi i
capitoli di una raccolta d’immagini, indicati con i nomi di
Firenze / Geometria, Firenze /Speranza, Firenze /Memoria,
Firenze /Periferia, Firenze /Mito. Sono, in definitiva, come
i segnalibri di una serie infinita di emozioni.

Roberto Mosi
Link: http://www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=113

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