Roberto Mosi, nell’ambito del recital di poesie organizzato dall’Associazione “Sguardo e Sogno” nella Sala Affreschi di Palazzo Capponi a Firenze, ha evocato con il suo intervento l’attualità del pensiero di Balducci, a partire dalle riflessioni intorno alla città vista come laboratorio di comunità, di difesa dei diritti dell’uomo e delle ragioni della pace.
Mosi è partito dal motivo del viaggio e della scoperta dei caratteri originali delle città, proponendo alcune poesie dalla sua raccolta “Itinera” (presente sul sito www.laRecherche.it, LibriLiberi). La prima di queste è stata “La Città luna”:
La luna mostra il suo volto/ a Matmata la città nel deserto/ …. / Nella notte di stelle disteso/ sulla stuoia, mi sento felice/ vicino al cuore della terra.
E’ passato al tema dei nonluoghi e ai caratteri delle città (simili e diversi allo stesso tempo), nell’era della globalizzazione (Nonluoghi, www.laRecherche.it, Libri Liberi):
Cerco l’anima delle città/ …/ Scivola l’anima delle città./ Rimangono nella rete/ schegge di storia,/ riflessi di uno stesso volto,/ vesti nuove/ cucite per la vanità di Narciso.
Il percorso poetico si è fermato su Firenze, per Balducci “la città universale”, luogo naturale per l’incontro dei popoli. Mosi ha presentato alcune poesie dal libro “Florentia” (GazeboLibri), riportate nel sito www.robertomosi.it ; per ultima “L’anello dei viali”:
L’anello dei viali/ ride dell’allegria dei giovani/ giunti dagli angoli del mondo/ per dipingere il sogno della pace.
L’intervento di Mosi, dunque, in una serata di poesia dell’Associazione “Sguardo e Sogno”, guidata da Paola Lucarini, con la partecipazione di sette invitati.
La serata è stata cadenzata dalla straordinaria bravura di Matteo Spolveri che ha suonato – tromba e filicorno – musiche di F. Mendelssohn (“Romanza senza parole”), E. Garner ( “Misty”), W. A. Mozart (“Ave verum”), H. Arlem ( “Over the rainbow”).