“Racconti in volo su Bivigliano”
da “L’invasione degli storni”
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Cantata
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in ottava rima e in versi liberi dei contastorie
Renato, maestro dell’ottava rima
Roberto, maestro di saudade
Scene di Enrico Guerrini
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Prologo - L’invasione degli storni
Inizia qui una magica serata
nel salotto mondano dei Santoni
a Bivigliano, della giullarata
seriosamente son cambiati i toni.
Incombe su di noi una massa alata
di storni non temiamo le invasioni,
solo vi raccomando state attenti
a scansare la pioggia d’escrementi.
Storie portan con sé spinti dai venti,
così vede gli storni di Calvino
Mosi, poeta nostro, con accenti
che manifestano uno sguardo fino.
Senza timore e senza complimenti
ha reso omaggio al poeta divino,
Dante, ripercorrendone la via
nel costruire la propria Trilogia.
Nell’Inferno inquieta la follia,
a seguir l’orme di Dino Campana.
Di Gabriella e Bruno è nostalgia
il Purgatorio, penitenza umana.
Nel Paradiso, con solida regia,
di cinema inanella una collana.
Ora iniziamo e non vi sia chi osi
stigmatizzare le poesie del Mosi
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Non-luoghi
Sono i non luoghi mesta cosa attuale
mercato, ospedale e periferia,
aeroporto e centro commerciale,
ne ha fatto Marc Augé sociologia,
il Mosi vi ha trovato materiale
per fare versi qualunque cosa sia.
Per sfuggire ai non-luoghi raccomando:
cercate a Bivigliano Mirta e Lando.
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Il Mito
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Il canovaccio è quasi finito,
credo che a tutti voi non paia vero
ma serve un po’ di spazio per il Mito
e il Mosi veste l’abito d’Omero.
D’antiche gesta rinnovare il rito
è compito difficile e severo:
le storie ci raccontano dolore,
come allietare il prodigo lettore?
Non trova personaggi di valore
che s’alzin per sventare una minaccia;
sotto avidi potenti il mondo muore
ma d’eroi sulla scena non c’è traccia.
Un mostro buca la città del fiore
ma di Renzi appar la tonda faccia.
Per riavere Euridice deve Orfeo
Far singolar tenzone con Matteo
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Commiato
Ringrazio io quest’inclita platea
per l’attenzione che mi ha prestato
nell’ascoltare l’arte mia plebea.
Se v’è piaciuto ne son lusingato;
altrimenti suggerisco l’ idea:
schivate i cartelloni con Renato,
ma lodate del Mosi i versi buoni
e le belle serate dai Santoni.
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