“Florentia” alle Giubbe Rosse

“Il libro è un omaggio a Firenze, alla sua storia e alla sua bellezza … “.

Mariella Bettarini per la casa editrice “Gazebo Libri”, ha fatto gli onori di casa alle Giubbe Rosse per la presentazione del libro “Florentia” (Firenze, 2008) di Roberto Mosi: “Il libro è un omaggio a Firenze – ha detto – le poesie sono piene d’amore per la città, rappresentano la trama ricca e composita di una ricerca legata alla sua storia e alla sua bellezza, muovendosi in un panorama nel quale è costante la presenza umana, la socialità della vita”.

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L’iniziativa - del novembre 2008 - fa parte del programma di “Incontri Letterari alle Giubbe Rosse” che cura da oltre venti anni Massimo Mori. “Emerge da “Florentia” la Firenze che tutti amano, ma non è una sola città, è molte città secondo gli occhi che la guardano, le vite che ci abbiamo vissuto. La lente attraverso cui ci parla Roberto Mosi nelle sue poesie, è una lente molto condivisibile, ci fa legare alla città con un’empatia notevole, ci aiuta a completare la capacità di giudizio e visone” ha detto Massimo Mori nel suo saluto iniziale.

Mariella Bettarini e Roberto Mosi

Mariella Bettarini e Roberto Mosi

Il commento al libro dei due critici letterari Giuseppe Baldassarre e Silvia Ranzi è stato accompagnato dalla lettura di alcune poesie da parte dell’autore. Giuseppe Baldassarre ha ricostruito il percorso di ricerca che emerge dai precedenti libri di Mosi, “Parole e paesaggi” e “Itinera”, fino a “Florentia”: “in un linguaggio limpido si costruisce la geografia del paesaggio fino ad arrivare ad una “topografia dell’anima”. Nel libro “Florentia”, in particolare, non si ricercano scampoli di bellezza o la figura di alcune cartoline, ma si costruiscono mondi che corrispondono a bisogni interiori”. Per Silvia Ranzi, la raccolta rappresenta una sorta di taccuino in cui con sobria compostezza e freschezza lessicale il poeta delinea la sua toponomastica affettiva che ripercorre con sguardo non assuefatto luoghi, piazze, strade, le eleganti geometrie dei palazzi e delle chiese.

Il pubblico ha partecipato all’incontro con commenti e domande ai relatori e all’autore. Fra gli interventi, quello della poetessa Alberta Bigagli e di Severino Saccardi, direttore della rivista fiorentina Testimonianze. Commovente è stata la testimonianza di un artista che si è soffermato sui versi dedicati nella poesia “Santo Spirito” alla figura di Potente (comandante partigiano Aligi Barducci ). Infine, uno dei presenti - Renato Simoni - amante della fotografia, ha trovato ricordato le consonanze fra le poesie del libro e la sua arte prediletta) e, come poeta in ottava rima, ha voluto fare al momento come un regalo, improvvisando alcuni versi: “…L’anima sveglia, ne resto ammirato | il suo così prolifico poetare: | raggiunge la bellezza del creato | pure il grigiore del particolare.…”. Questi versi - cantati alla maniera dei cantastorie - hanno dato il senso della serata, quello di una festa per l’incontro con una poesia che ci coinvolge nella vita quotidiana della città.

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